Nessuna reintroduzione del Francolino a petto nero sarà espletata in Sicilia da parte dell’Istituto zooprofilattico sperimentale. A chiarirlo è lo stesso commissario straordinario dell’Ente, il dott. Salvatore Seminara, all’interno di una nota trasmessa all’avv. Fabio Cantarella, legale incaricato dall’Associazione Caccia Sport e Natura, in persona del presidente Domenico Portale, al fine di accedere agli atti, per meglio comprendere alcune informazioni sulla questione diffusa a mezzo stampa e sul web.
Nella nota, firmata anche dal responsabile dell’Ufficio, Liliana Paola Castelli, l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia precisa inoltre che “l’interessamento di questo Ente alla cura e al benessere di tale specie, in atto è palesato dalla semplice osservazione relativa all’allevamento e alla acclimatazione di soggetti provenienti dalla Tenuta di Miemo in Toscana”. L’Ente assicura, infine, che qualora in futuro si decidesse di valutare la reintroduzione del Francolino nero in Sicilia, ciò avverrà solo a seguito di un confronto con le altre istituzioni interessate e le associazioni venatorie operanti nell’Isola.
Nelle scorse settimane, l’associazione Caccia Sport e Natura, in un documento inviato all’Istituto, a firma del presidente Domenico Portale, aveva espresso alcune perplessità sulla reintroduzione, a partire dal fatto che in letteratura numerosi autori ritengono il Francolino nero appartenente a una specie alloctona, in quanto non originaria dell’Isola (probabilmente introdotta dai cavalieri crociati). Domenico Portale aveva sollevato dubbi anche sull’opportunità della reintroduzione del Francolino sia in termini di rischi per l’equilibrio ambientale che di adattabilità della specie alle nuove condizioni.
“Siamo soddisfatti per due motivi – commenta Domenico Portale -:
innanzitutto, perché non si procederà a nessuna reintroduzione che non sia prima oggetto di uno studio approfondito; secondariamente, ci soddisfa l’atteggiamento costruttivo assunto dall’Istituto Zooprofilattico che nella nota si è impegnato a coinvolgere tutte le associazioni venatorie. Un’ottima notizia, considerata l’esperienza maturata dai nostri esperti di flora e fauna siciliana e quindi l’utile contributo che possiamo apportare all’ente pubblico”.
La Nota dell’Istituto zooprofilattico in risposta alle nostre osservazioni